
Artigianato e tecnologie digitali: conclusa la prima edizione del programma Artigiani 4.0
Dall’intelligenza artificiale applicata alla trasmissione dei saperi aziendali, alla realtà virtuale nei punti vendita. Si è conclusa la prima edizione di Artigiani 4.0, programma di accelerazione rivolto alle imprese artigiane lombarde dei settori moda e design, nato con l’obiettivo di accompagnare piccole realtà ad alta specializzazione nel percorso di transizione digitale e innovazione organizzativa. Promosso dalla Regione Lombardia e realizzato dalla società benefit Upskill 4.0, spin-off dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, il programma ha coinvolto nel primo anno nove imprese artigiane, selezionate tramite bando.
L’iniziativa prevede un percorso articolato di formazione, affiancamento consulenziale e sviluppo di soluzioni tecnologiche su misura, finalizzato a integrare nuovi strumenti digitali nella produzione, nella comunicazione e nella gestione. Il focus è duplice: da un lato sostenere la competitività delle imprese, dall’altro favorire la trasmissione dei saperi e la formazione delle nuove generazioni.
Artigianato e digitale: un equilibrio possibile?
I risultati della prima edizione sono stati presentati a luglio a Milano, alla presenza dell’assessora regionale Barbara Mazzali e del presidente di Upskill 4.0 Stefano Micelli. Dalle esperienze raccolte emerge un tentativo concreto di mettere in relazione processi produttivi tradizionali con strumenti tecnologici spesso considerati lontani dal mondo dell’artigianato.
Tra alcune delle imprese selezionate: l’azienda Bonacina1889, storica realtà comasca specializzata nell’intreccio di giunco e midollino, ha sviluppato un sistema di IA generativa per trasformare archivi e documenti in contenuti formativi destinati ai nuovi assunti. BertO, produttore di arredi a Meda, ha realizzato un percorso in realtà virtuale per mostrare in showroom la struttura interna dei mobili. Altre aziende, come Fabscarte e Laboratorio Paravicini, hanno puntato su ambienti digitali immersivi e tour virtuali per raccontare i processi creativi e produttivi.
Formazione e competenze: l’altro asse del progetto
Oltre alla digitalizzazione, il progetto punta a rispondere a un’esigenza sempre più rilevante per le imprese artigiane: formare e trattenere personale qualificato, soprattutto tra i più giovani. In molte delle realtà coinvolte il ricambio generazionale è già in corso, ma manca spesso un sistema strutturato per trasferire competenze complesse maturate nel tempo.
Le nove aziende della prima edizione operano in ambiti diversi – arredo, moda, ceramica, marmo, musica, restauro – ma condividono l’appartenenza al comparto dell’alto artigianato, con forte radicamento territoriale e modelli produttivi a prevalenza manuale. La maggior parte si colloca in province ad alta densità manifatturiera come Como, Milano, Monza e Varese.
Tra i casi più particolari figurano Noah Guitars, che produce chitarre in alluminio aeronautico in uno spazio multifunzionale a Milano, Max Maiorino, calzolaio che ha riorganizzato l’attività grazie a un software su misura per la gestione degli ordini, e Adea, società di servizi per auto d’epoca che ha sviluppato un passaporto digitale per la certificazione degli interventi sui veicoli.
Seconda edizione al via
Contestualmente alla chiusura della prima edizione, Regione Lombardia ha annunciato l’avvio della seconda call di Artigiani 4.0, rivolta ad altre imprese artigiane operanti nei settori della moda e del design. Il nuovo bando, come dichiarato dall’assessora Mazzali, rientra nella strategia di valorizzazione dell’artigianato come risorsa economica e culturale del territorio.
Resta da verificare, nei prossimi anni, l’effettiva tenuta delle innovazioni introdotte, così come l’impatto occupazionale e organizzativo sul medio periodo. Il progetto si propone come modello scalabile, ma il successo dipenderà dalla capacità delle imprese di integrare stabilmente competenze e strumenti, senza trasformazioni superficiali.