After Work di Erik Gandini e gli altri film sul lavoro al Biografilm festival

Si apre venerdì 9 giugno la diciannovesima edizione di Biografilm festival, a Bologna fino al 19 giugno e su MYmovies dal 10 al 21 giugno visibile da tutta Italia. Il festival dedicato alle biografie e alle storie di vita comprende in questa edizione un focus dedicato al lavoro, attraverso tre film europei che esplorano la condizione attuale dei lavoratori e alla loro continua lotta per i diritti nella mutata condizione lavorativa che vede un profondo cambiamento rispetto alle dinamiche industriali degli inizi del Novecento.

After Work

Parte della sezione Contemporary Lives, After Work (2023, 81’) del pluripremiato documentarista Erik Gandini esplora cos’è oggi l’etica del lavoro e come potrebbe essere un’esistenza libera dal lavoro. After Work è prodotto da Fasad (Svezia), co-prodotto da Propaganda Italia e Rai Cinema e distribuito da Fandango a partire dal 15 giugno.

Il film affronta i cambiamenti radicali che investono il mondo del lavoro, nel quale si stima che nei prossimi 15 anni metà della forza lavoro sarà rimpiazzata dall’automazione e dall’intelligenza artificiale. Siamo pronti per questo cambiamento? Cosa comporterà a livello esistenziale? Mentre sulla stampa il dibattito sull’intelligenza artificiale è dominato da teorici ed esperti di tecnologia, Erik Gandini – il cui stile graffiante è diventato un caso nel 2009 con Videocracy – Basta apparire – in After Work si pone una domanda più radicale e provocatoria: cosa faremo e come saremo quando non dovremo più lavorare?

The Store

In The Store di Ami-Ro Sköld (2022, 120’), in anteprima italiana a Biografilm nella sezione Beyond Fiction – Oltre la finzione, un discount di una catena di successo in Svezia si trasforma in una trincea, quando le condizioni di  lavoro continuano a peggiorare e anche i diritti umani più basilari non vengono rispettati. The Store è una co-produzione internazionale che vede la partecipazione di Indyca.

The Happy Worker – Or How Work Was Sabotaged

The Happy Worker – Or How Work Was Sabotaged di John Webster (2022, 82’), anch’esso in anteprima italiana come evento Speciale a Biografilm in collaborazione con DocPoint e Next Generation, svela le problematiche sistemiche che minano il luogo di lavoro, usando un approccio ironico senza però perdere di vista le conseguenze che questi ambienti possono avere sulla salute fisica e mentale dei dipendenti.

Il programma integrale del festival, che si avvale della direzione artistica di Massimo Benvegnù e Chiara Liberti, è disponibile su http://www.biografilm.it.

In copertina: un’immagine da After Work di Erik Gandini, credit Fasad Fredrik-Wenzel

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