Carenza di manodopera o carenza di lavoro buono e ben retribuito?

La carenza di manodopera in Europa è dovuta a salari troppo bassi e a condizioni di lavoro peggiorate. È quanto afferma uno studio dell’European Trade Union Institute (Etui), il centro studi della Confederazione europea dei sindacati.

Nel 2022 più di un quarto delle imprese dell’Unione europea ha segnalato problemi di produzione a causa della carenza di manodopera. La difficoltà a coprire i posti di lavoro vacanti, spiega lo studio redatto da Wouter Zwysen, ‘riflettono il fatto che alcuni lavori hanno condizioni faticose e intense, non pagano abbastanza e sono di qualità troppo bassa per attrarre lavoratori. Migliorare le competenze o aumentare l’immigrazione e la mobilità non sono una soluzione in questi casi perché non tutte le occupazioni carenti sono altamente qualificate e spesso sono simili in tutti i paesi’.

Il dibattito sulla carenza di competenze, sostiene il documento andrebbe arricchito e completato inserendo il tema del lavoro scadente, sia in termini di qualità sia in termini di retribuzione.

I datori di lavoro considerano la ricerca di lavoratori qualificati come un problema importante e un vincolo alla crescita. Il tema è corretto, ammette il documento dell’Etui, ma la linea seguita dai datori di lavoro si concentra su due aspetti chiave: una mancanza di competenze che dovrebbe essere affrontata con un incremento delle figure STEM e con l’istruzione tecnica, e la necessità di una maggiore mobilità, in particolare dii migranti provenienti da paesi terzi. Se è vero che sembra esserci la necessità di una maggiore formazione professionale, è anche necessario ‘investire nelle competenze dei lavoratori mentre lavorano, per evitare l’obsolescenza e consentire il miglioramento delle competenze’. Inoltre, l’attuale attenzione alla mancanza di competenze all’interno degli stati membri e la soluzione di favorire una maggiore mobilità o la migrazione da paesi terzi per colmare le carenze ‘è miope e può danneggiare la qualità del lavoro. I cittadini dell’Unione e talvolta persino i migranti sono spesso troppo qualificati e sottopagati e rischierebbero di esercitare una pressione al ribasso sulla qualità del lavoro e sui salari. Potrebbe anche non funzionare poiché molti paesi hanno carenze simili’.

L’aspetto chiave dell’attuale carenza di manodopera, conclude il documento di Etui, è il progressivo peggioramento nei settori che forniscono posti di lavoro relativamente meno appetibili. L’attuale penuria può quindi trasformarsi in carenza di persone disposte a svolgere lavori faticosi e mal remunerati. La pandemia potrebbe aver esacerbato questa riluttanza a sopportare posizioni peggiori. Tuttavia, se il fenomeno può essere problematico in termini di produttività e di crescita economica, può anche contribuire a correggere lo squilibrio di potere tra lavoratori, in particolare quelli più precari, e datori di lavoro.

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