Davide Conforti (Edflex Italia): aggregare le risorse nel mercato frammentato della formazione

Creare un polo europeo leader nel settore ED Tech, la formazione distribuita attraverso le tecnologie digitali. Con questo obiettivo lo scorso aprile la società francese Edflex ha acquisito OfCourseMe, startup italiana nata nel 2017. Leader nella gestione di contenuti per la formazione aziendale, Edflex ha messo gli occhi sulla start up tecnologica italiana specializzata nell’education aziendale. L’ingresso in Italia di Edflex offre lo spunto per una riflessione su un mercato, quello della formazione, in grande fermento. Ne abbiamo discusso con Davide Conforti, fondatore e di OfCourseMe e ora Managing Director di Edflex Italia.

Cosa sta succedendo nel vostro settore e perché l’Italia è interessante?

«Ci sono due fattori da tenere presenti, uno dimensionale e uno strutturale. Partiamo dall’ordine di grandezza: secondo una stima dell’osservatorio di Education technology del Politecnico di Milano il valore complessivo della formazione in Italia tocca i 19,5 miliardi l’anno. Un valore enorme anche se, certo, ci sono dentro le attività corporate da parte delle aziende, le università online, il B2B e il B2C. Ovviamente il dato va disaggregato, ma non ci sono numeri certi, possiamo fare delle stime. Quella pubblicata da un osservatorio di Enzima12 che racchiude 12 società di venture capital, indica 2,8 miliardi di euro per il segmento della formazione digitale in ambito corporate. Tuttavia il mercato pare ben più ristretto di quanto ci dicano queste ricerche. Io faccio una stima sul B2B, partendo da una spesa in formazione di circa 5-600 euro l’anno per ciascun dipendente (dato ISTAT) e deducendo la parte obbligatoria – arriviamo a una forchetta tra gli 800 milioni e 1 miliardo. Se i numeri sono comunque importanti, e siamo al secondo fattore, il mercato è la somma del fatturato di centinaia o addirittura migliaia di aziende di piccole e piccolissime dimensioni. Le più grandi hanno bilanci di 10-12 milioni di euro l’anno».

Quindi siamo di fronte a un mercato molto frastagliato.

«Iperframmentato direi, e difficile da consolidare. Se poi consideriamo il tasso di crescita annuo che è stabilmente in doppia cifra tra il 10 e il 15 per cento da diversi anni, comprendiamo come sia appetibile dall’esterno. La combinazione di crescita stabile e frammentazione rende più facile la penetrazione da parte di chi ha risorse e idee chiare perché c’è una soglia di ingresso molto bassa e lo spazio per valorizzare le attività. In effetti sono le medesime considerazioni che abbiamo fatto noi quando abbiamo fondato OfCourseMe nel 2017».

A quale bisogno risponde Edflex Italia?

«Come detto, il mercato è iperframmentato e con una proliferazione di contenuti inimmaginabile, online, via piattaforma, su YouTube, sui social, a pagamento, gratuiti, freemium, c’è davvero un mondo, un corso per ogni esigenza anzi, forse sono più i corsi dei potenziali frequentatori. In definitiva il settore aveva bisogno di essere organizzato. Abbiamo cercato di mettere ordine, di fare i catalogatori, i bibliotecari se vogliamo, di questo settore e lo abbiamo fatto con le nostre competenze informatiche e digitali».

In sostanza avete creato un aggregatore.

«I nostri software cercano online quotidianamente tra oltre mille fonti formative, le censiscono, ne acquisiscono i dati e le classificano per risolvere il problema della ricerca e della selezione del contenuto. In questo modo siamo in grado di proporre a chi ha bisogno di formazione per un certo ruolo il contenuto o la serie di contenuti specifici per il suo profilo e risolviamo il paradosso della selezione, per cui i dipendenti di un’azienda passano più tempo a cercare il corso adatto che ad acquisire le competenze necessarie al progresso di carriera».

Una sorta di motore di ricerca specializzato.

«Esatto, un motore di ricerca specializzato a cui abbiamo aggiunto la profilazione dell’utente, quali sono le competenze richieste, quale ruolo ricopre in azienda e in questo modo riusciamo a suggerire il contenuto rilevante. Si chiama skill mapping della singola persona all’interno dell’organizzazione».

   Davide Conforti, Managing Director di Edflex Italia

Ma non c’è pericolo che le fonti vi ingannino, cioè che vi presentino contenuti di basso valore?

«L’intelligenza artificiale ci propone le nuove fonti che recupera in rete, ma poi la verifica sulla qualità viene fatta dalle persone del nostro staff. Oltre a controllare l’accessibilità dei contenuti, devono essere rispettati dei criteri ben definiti prima che un corso venga immesso nel sistema e quindi sia reso visibile alle aziende nostre clienti».

In tutto questo mi sono perso il modello di business.

«In breve: offriamo a ciascun lavoratore o lavoratrice il percorso formativo più adatto in un dato momento e per una data posizione in modo estremamente personalizzato. Per dirla in modo più articolato, vendiamo a medie e grandi aziende piani di upskilling personalizzati con il modello software as a service. Quindi da un lato gestiamo e raccomandiamo contenuti formativi di qualità recuperati dalla disponibilità pubblica, suggeriti in modo specifico, in funzione dei gap di competenza del singolo dipendente; dall’altro aiutiamo le organizzazioni a mettere ordine tra i loro contenuti. Dobbiamo partire dal presupposto che le grandi aziende hanno in casa una miriade di contenuti di formazione, ma spesso non sono organizzati e non sono quindi facilmente reperibili dai dipendenti. I nostri algoritmi sono in grado di riclassificare tutta questa massa di contenuti e di creare una tassonomia per poi associarla alle centinaia di diversi ruoli presenti nelle organizzazioni e per ciascuno individuare le competenze specifiche richieste e quindi i contenuti o corsi necessari per acquisirle. La prossima evoluzione è la costruzione di un mentore digitale in grado di misurare periodicamente i progressi fatti dai discenti e di adattare continuamente il percorso formativo in funzione di questi input».

Quali sono le competenze maggiormente richieste?

«Le competenze su cui puntano le aziende italiane afferiscono a tre pilastri: comportamentali (soft skill e managerial skills), spesso trasversali a tutta la popolazione; digitali, non solo strumenti e tecnologie ma anche processi, tool di pianificazione avanzata, gestione dei dati, intelligenza artificiale e nuovi approcci al lavoro; transizione energetica e sostenibilità, qui richiedono soprattutto contenuti che aumentino la consapevolezza, quindi divulgativi, con eccezioni per l’industria che ha una certa attenzione all’impatto della propria presenza sulle comunità locali».

Quante persone formate?

Al momento sono circa 1,5 milioni le persone che utilizzano la soluzione Edflex nel mondo, in oltre 20 lingue.

Che previsioni di crescita avete?

Potenzialmente molto alte, il nostro è un settore in cui non ci sono pochi player ma, come dicevamo all’inizio, è caratterizzato da una miriade di soggetti che propongono formazione. Difficilmente assisteremo a un consolidamento nei prossimi anni, ma certo noi, grazie a Edflex, puntiamo a diventare un riferimento importante».

Qual è l’obiettivo principale?

«Con Edflex c’è un totale allineamento di strategia, la nostra visione è diventare leader a livello europeo. Le nostre sinergie sono commerciali, tecnologiche e condividiamo un piano industriale, pur preservando un’autonomia decisionale in Italia che sarà centrale per lo sviluppo delle attività in tutto il bacino del Mediterraneo».

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