La rassegna Aspettando Alumni apre parlando dell’importanza delle sconfitte

L’anno che precede la laurea, e quello che viene subito dopo averla conquistata: un crinale sottile, che divide un “prima” – la vita da studenti e studentesse – e un “poi” – l’ingresso nel mondo del lavoro. È a questo periodo delicato e importante nella vita di tante e tanti giovani che l’Associazione Alumni dell’Università degli Studi di Padova, dedica il progetto “Aspettando Alumni. Innovazione e competenze per il Made in Italy”.

L’Associazione Alumni è un network professionale che ha l’obiettivo di mettere a frutto il grande patrimonio di esperienze, competenze e professionalità che distinguono nel mondo chi ha studiato o lavorato all’Ateneo patavino.

Per gli studenti e le studentesse in corso, l’Associazione Alumni si pone da ponte con le aziende per favorire lo scambio e offrire spunti di riflessione e ispirazione per il futuro.

Il ciclo di incontri “Aspettando Alumni. Innovazione e competenze per il Made in Italy”, realizzato con il supporto della Camera di Commercio di Padova, è dedicato all’imprenditorialità nel Made in Italy e ai comparti portanti quali turismo, cultura, moda, agroalimentare, meccanica ed automazione. Un percorso che affianca agli incontri faccia a faccia il racconto online qui sul sito di GoodJob!, che vi dedica la sezione speciale “Percorsi di successo dall’università all’impresa”. Un percorso che si arricchisce con i dati del progetto Excelsior promosso da Unioncamere insieme a Ministero del Lavoro e delle politiche sociali che rappresenta il più ampio sistema informativo sulla domanda di profili professionali e competenze delle imprese italiane e da ExcelsiorOrienta, il portale – guida nel mondo del lavoro e della formazione.

FuckUp Nights: l’importante è riprovarci

Il primo appuntamento del ciclo si è svolto il 4 novembre 2025 ed è stato dedicato all’importanza degli ostacoli e degli errori nel mondo dell’imprenditorialità. “Sfide, sconfitte, vittorie: l’arte di fare impresa. FuckUp Nights – Vol. XII” è il titolo dell’evento, promosso in collaborazione con Giovani Imprenditori Ascom Padova, Fuckup Nights Vicenza e Le Village by Crédit Agricole Triveneto, grazie al sostegno di Ghiraldo & Autoin Srl.

Sei imprenditori, guidati da Francesca Ponzecchi, publisher di GoodJob! e co-founder Blum, hanno raccontato le difficoltà e le sfide legate al mondo dell’impresa, nell’ottica che il fallimento non è arresto, ma motore per nuove opportunità. Stefania Malfatti e Gianluca Verin hanno mostrato come le carriere imprenditoriali nascano spesso da percorsi tutt’altro che lineari. La prima si è avvicinata al mondo delle startup dopo esperienze nei settori della cosmesi e del tessile. Il primo progetto di azienda è fallito per problemi legati al team, mentre il secondo, Behavix srl Società Benefit, tutt’ora attivo, è nato con l’obiettivo di contrastare lo spreco alimentare attraverso dati e tecnologia. Verin invece ha affrontato un percorso segnato da svolte importanti: una prima startup è stata acquisita da una grande realtà della Silicon Valley, ma divergenze interne lo hanno spinto a uscirne e a ricominciare, dando vita a Apeiroon, dove continua a sperimentare innovazioni nel campo delle reti private e dell’AI.

Resilienza, imprenditoria femminile e metodo

La resilienza e la capacità di evolvere sono stati al centro dell’intervista doppia che ha visto dialogare Giorgia Farella, founder & COO Broken Pot – Energy Renovation, e Paolo Leone, co-fondatore di DonQ.io e di 2gift.it srl, condotta da Eda Fetahu, Corporate Innovation Manager di Le Village by Crédit Agricole Triveneto.

La giovane imprenditrice Erica Canaia, co-Founder AreyouR Northern Europe Principal and CEO FIMIC srl, ha indicato nella sicurezza di sé e nel supporto del team le leve fondamentali per crescere e guidare un’azienda.

Costruire nel tempo un metodo per affrontare la realtà, per puntare a migliorarsi sempre, anche senza voler essere necessariamente “i migliori”: questa la ricetta portata da Gianluca Spolverato, Founder WI Legal Avvocati del Lavoro.

Il filo rosso tra gli interventi è apparso chiaro: errare non è solo umano, ma è anche utile, se si sa trasformare lo sbaglio in una chiave per creare nuove opportunità e prospettive.

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