Whistleblowing: il nuovo decreto legislativo comprende anche le PMI

È entrata in vigore la nuova disciplina del whistleblowing anche per le aziende private tra i 50 e i 249 dipendenti. Con questo termine si intende una segnalazione alle autorità di un presunto illecito fatta da un dipendente pubblico o privato. A partire dal 17 dicembre 2023, infatti, sulla base del decreto legislativo N.24 del 10 marzo 2023 volto alla tutela di chi denuncia irregolarità sul luogo di lavoro, il ruolo dei whistleblower si è esteso anche alle aziende private di piccola-media dimensione che dovranno agire attivando un canale interno per la gestione delle segnalazioni.

Nel settore privato rappresenta una novità assoluta: il decreto, nato dopo la direttiva europea, prevede infatti che chi denuncia usi inizialmente canali interni alla propria azienda. Ad Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione), si ricorrerà successivamente se il whistleblower ha già riportato l’illecito tramite il canale interno senza ricevere un riscontro, quando la segnalazione interna presenta dei rischi di ritorsione così alti da sconsigliarne l’utilizzo o quando l’illecito può diventare un pericolo per l’interesse pubblico.

«Ad oggi sono arrivate ad Anac oltre 600 le segnalazioni, 240 dal settore privato e 360 dal pubblico», dichiara il Presidente dell’Autorità Anticorruzione Giuseppe Busìa. «I whistleblower, nel pubblico e ora anche nel privato, che segnalano illeciti o illegalità di interesse generale di cui siano venuti a conoscenza sul luogo di lavoro, stanno conquistando spazio anche nel nostro Paese. Un tempo era un istituto presente solo nel mondo anglosassone. Ora l’Unione europea ne ha notevolmente valorizzato il ruolo, l’operatività e le tutela anche per i 27 Paesi membri, come si evince dal decreto legislativo del marzo scorso, che ha introdotto importanti novità nel nostro Paese, dove pure esisteva una legislazione previgente. Parliamo di autentiche ‘vedette civiche’, pronte a mettere in gioco i propri interessi per denunciare i comportamenti illeciti. Una leva fondamentale, non solo per far emergere corruzione e malaffare, ma anche per far crescere e migliorare l’efficienza del settore pubblico e di quello privato».

Sb Italia, player italiano che accompagna le aziende nella Digital Transformation, ha creato Docsweb Whistleblowing per consentire alle aziende di gestire facilmente e in modo sicuro il processo di segnalazione di illeciti aziendali e rispettando le normative.

Protezione dei whistlebower nel settore privato e pubblico

Come riportato da Factorial, piattaforma per le risorse umane, la legge prevede che nel privato il whistleblower sia protetto da qualsiasi licenziamento ritorsivo o discriminatorio e da altre misure generalmente discriminatorie a seguito di una segnalazione. In caso di presunta violazione della protezione si può denunciare all’Ispettorato Nazionale del Lavoro dal denunciante o dal suo rappresentante sindacale. L’identità del soggetto che ha sporto denuncia deve obbligatoriamente rimanere anonima ed è importante specificare che questo tipo di protezioni sono previste sia per i dipendenti subordinati che per i lavoratori autonomi.

La protezione prevista nel settore pubblico è simile a quella garantita per il settore privato: il dipendente che avvia una segnalazione non può essere sanzionato, retrocesso, licenziato, trasferito o sottoposto a qualsiasi altra misura che abbia effetti negativi diretti e indiretti. Il datore di lavoro nel settore pubblico deve garantire la riservatezza dell’identità del denunciante. Per dipendente pubblico, la legge intende i dipendenti della PA, dipendenti di enti pubblici ed economici, dipendenti di enti di diritto privato soggetti a controllo pubblico  e lavoratori e appaltatori di società che forniscono beni e servizi o opere e servizi nei confronti della PA.

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