
Leadership Sensibile: l’algoritmo umano che guida il futuro del lavoro
Non compare nei curricula. Non è richiesta nelle job description. Spesso viene persino disincentivata. Eppure, la sensibilità è una delle competenze a cui dovremo prestare più attenzione di più nei prossimi anni. Ciò che può restituire senso, efficacia e umanità al lavoro. Un’esigenza più che mai urgente. A dimostrarlo, i numeri: secondo il report Gallup, il 62% dei lavoratori e delle lavoratrici si dichiara disimpegnato e il 15% attivamente disconnesso. In parallelo, crescono i casi di burnout e la frequenza dei turnover.
Fiorella Franco, formatrice e coach con un passato nella consulenza, ha trasformato un’esperienza personale di disallineamento nel mondo corporate in una missione professionale: riscattare la sensibilità e riconoscerla per quello che è, ovvero una forma evoluta di intelligenza, una competenza strategica che può generare un vantaggio competitivo. Secondo il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum, infatti, il 39% delle competenze attuali verrà trasformato entro il 2030. Tra le skills più richieste vi saranno proprio: empatia, pensiero critico, resilienza, comunicazione. «In questo contesto – chiarisce Franco – la sensibilità si rivela un asset strategico. Significa meno burnout, meno assenteismo, più retention».
Dalla danza alla formazione: la storia di Fiorella
Originaria della provincia di Lecce, Fiorella Franco nasce come ballerina e performer. A seguire, si laurea in economia e inizia a lavorare in consulenza tra Roma e Milano, in contesti spesso tossici. «Per anni ho creduto che la mia sensibilità fosse un limite. In ufficio mi sentivo sempre fuori luogo, troppo empatica e troppo emotiva» ammette.
Il punto di svolta arriva una sera, dopo l’ennesimo episodio di prevaricazione. «Tornando a casa dall’ufficio mi sono chiesta: com’è possibile che nessuno senta così profondamente quello che sento io? Così, ho scoperto che esiste un tratto dell’identità chiamato “alta sensibilità”, riconosciuto anche come forma di neurodiversità. Ho capito di non essere sbagliata, ma anzi di poter rendere la sensibilità un punto di forza».
Il progetto: un ecosistema per valorizzare l’umano
Nasce così Leadership Sensibile, un ecosistema formativo e un “marketplace umano”, con una missione chiara: aiutare le persone sensibili a trovare contesti professionali in cui sentirsi valorizzate. Alla base, una convinzione forte: la sensibilità è l’algoritmo umano più avanzato che esista. «Significa ascoltare davvero, cogliere segnali deboli, leggere la complessità relazionale, vedere prima. È ciò che consente ai leader di generare fiducia, motivazione, collaborazione» spiega Fiorella Franco.
Fiorella ha fondato un’academy che forma coach e leader sensibili. Un percorso che definisce “trasformativo e identitario”. «Non impari solo tecniche, impari a essere te stesso. La tecnica si fonde con l’umanità, la visione con il metodo. È un’esperienza che riprogramma paradigmi profondi». Il tutto, integrando corpo, mente ed emozioni con gamification e performance artistiche. Prossimamente, infatti, la formazione arriverà anche nei teatri. «Così – conclude – il lavoro sarà abitato da persone che sentono, e non solo che fanno».