Annunci di lavoro, dietro le quinte

Premessa

“Attrarre e trattenere” è il mantra e spesso il grattacapo delle aziende, in particolare dell’area risorse umane, specie dalla fine dell’emergenza pandemica. “Voglio un lavoro che abbia un senso. Voglio crescere professionalmente ed economicamente” è, invece, il pensiero fisso di chi per la prima volta entra nel mondo del lavoro o di già lavora ma vorrebbe riposizionarsi.

Domanda e offerta di lavoro hanno voglia e bisogno di (re)incontrarsi e stare felicemente insieme, per questo, su GoodJob! nasce una nuova rubrica: HR Unposted. L’obiettivo è raccontare con trasparenza e chiarezza il processo di recruiting con un tono contemporaneo, irriverente, libero. Senza polemiche e senza giudizi.

A condividere retroscena e trucchetti della ricerca di lavoro, vista dalla parte delle aziende, sarà Carlo Light: uno pseudonimo che raffigura un HR manager di formazione umanistica, con alle spalle esperienze in agenzie per il lavoro, società di selezione, aziende produttive multinazionali e dei servizi. Attualmente, la penna che dà vita a Carlo Light lavora in un’azienda lombarda di medie dimensioni. Oltre al lavoro, Carlo Light conduce una vita privata densa e divertente; al momento è un tema secondario, ma è interessante saperlo perché è utile capire che il nostro narratore vive e vede la vita a 360°. A lui la parola per raccontare tutto ciò che HR e aziende non possono e non vogliono dire.

E ora, cominciamo

Iniziamo HR Unposted con un percorso sugli annunci di lavoro e sulla ricerca di “un lavoro” o “del lavoro”, con trucchi, segreti, considerazioni e punti di vista.

Nella ricerca di un nuovo lavoro, sia che lo si voglia cambiare o si sia senza, gli approcci generalmente sono 2:

  1. Ricerca di consigli online su come creare un curriculum vitae efficace e come comportarsi ai colloqui prima di candidarsi. Su questi temi troviamo centinaia di esperti o società o agenzie che elargiscono consigli, forniscono suggerimenti, propongono strategie, allertano su domande inerenti al colloquio di lavoro. Molto bene. Il tema vero però è “come si arriva al colloquio di lavoro”. Il colloquio infatti è solo una delle fasi che portano ad un inserimento in una organizzazione. Teniamo a mente questo tema perché ci torneremo su.
  2. Ricerca diretta di annunci di lavoro a cui candidarsi e “sparare” il proprio CV. I siti di annunci sono numerosi, quindi basta cercare in base alla propria area funzionale o ruolo di riferimento, tipo “commerciale” o “hr” o “operaio” e un’area geografica più o meno ampia. E qui comincia il bello.

Degli annunci di lavoro si è parlato e sparlato in lungo e in largo. Spesso a ragione. Perché? In estrema sintesi, è “perché nella maggior parte dei casi sono fatti male”.

In questa prima puntata andremo ad analizzarne uno e inizieremo a capire cosa c’è “dietro le quinte”.

Prendiamo un annuncio “a caso” appena messo online in una nota piattaforma web e analizziamolo, facendoci qualche domanda. Il passo di partenza è nell’area HR con questo:

(Nome azienda) è alla ricerca di un HR Organization Specialist da inserire all’interno del dipartimento HR.

Principali attività e responsabilità:

  • Gestire i progetti legati allo sviluppo organizzativo e reingegnerizzare i flussi informativi alla base dei processi HR;
  • Mappare i processi aziendali, identificando le aree di efficientamento;
  • Gestire i flussi dei processi HR implementando e manutenendo i sistemi gestionali in essere;
  • Supportare nell’adozione e utilizzo dei nuovi sistemi informatici HR;
  • Supportare nella gestione dei processi di compensation & benefit e del costo del lavoro;
  • Analizzare ed elaborare dati e informazioni.

Profilo ideale e competenze richieste:

  • Laurea in Economia, Ingegneria Gestionale o simili;
  • Ottima conoscenza del Pacchetto Office;
  • Preferibile conoscenza del software Zucchetti;
  • Orientamento ai risultati, capacità comunicative, proattività, determinazione e flessibilità.

L’annuncio è rivolto ad ambosessi ai sensi della L.903/77 e L.125/91. I dati saranno trattati ai sensi della normativa UE 679/2016 e secondo la privacy policy consultabile sul sito https://www.(sito azienda).

Ora fermati un attimo e dimmi. Che ne pensi di questo annuncio?

È attrattivo?

È motivante?

Se ti candidi, con che spirito lo fai?

E… che ne penso io?

Tecnicamente ineccepibile. Spiega cosa deve fare la persona e quali competenze vengono richieste. Punto. Tutto qua.

L’azienda che pubblica è piuttosto grande e (sembra) piuttosto organizzata, ma in questo caso l’impressione può essere che stiano cercando più un pezzo di ricambio che una persona.

L’attrattività e la motivazione che genera questo annuncio, come tanti altri simili, è bassa.

Cosa manca, quindi?

  1. Presentazione aziendale: c’è solo il nome all’inizio, e non viene detto nulla su quali obiettivi ha quest’azienda, quale è il suo approccio alle persone e alla sostenibilità, perché i loro prodotti sono diversi. Solo per fare un esempio. Manca quindi qualche frase che susciti curiosità e stimoli l’interesse di chi legge.
  2. Il team di riferimento: con chi lavorerò? Sarò solo o avrò dei colleghi, un capo, una struttura, delle relazioni? Mancano tutti i riferimenti alle persone che già lavorano nel contesto e nell’ufficio.
  3. Quali prospettive di crescita e di sviluppo? Anche se iniziassi a lavorare qui, farò questo “per sempre”? Ci sono competenze che svilupperò o sono io a portare le competenze che servono per coprire una posizione?
  4. Quale tipo di contratto, quale retribuzione, quali benefit? Se ho un contratto a tempo indeterminato perché dovrei candidarmi a qualcosa che potrebbe essere a tempo determinato? Come faccio a capire se qui pagano più o meno di quanto guadagno ora? Il lavoro è in presenza o flessibile anche con smart working?

Mancano, in buona sostanza, un riferimento e un’attenzione a te, a me, a noi che leggiamo e dovremmo candidarci.

Questo annuncio, come molti altri, risulta essere uno spazio in cui l’azienda dice: “Mi serve questo, che faccia questo. Càndidati”.

E io? Che ne sarà di me? Manca tutto, proprio tutto, in merito al candidato.

È probabile che l’azienda in questo caso abbia ricevuto poche candidature, o CV di persone che hanno pensato “vabbè dai, ci provo”. Sarebbe un peccato: una posizione teoricamente interessante sulla quale verranno probabilmente sprecate energie e ore di lavoro per scremare CV e organizzare colloqui poco motivati o motivanti.

Si può fare di meglio? Senza dubbio sì. Nei prossimi appuntamenti vedremo anche casi migliori.

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