L’economista Gubitta ai ragazzi: «Chiedete alla scuola di sperimentare per allenare le competenze trasversali»

«Ai genitori chiedete di fare esperienze, alla scuola chiedete di sperimentare, creando occasioni con le imprese e con le altre scuole per mettere in pratica le conoscenze apprese». Così Paolo Gubitta, economista e direttore scientifico dell’Osservatorio sulle professioni digitali dell’Università di Padova, rivolgendosi ai ragazzi del secondo e terzo anno della secondaria di primo grado in occasione della prima tappa di Aspettando Exposcuola, ospitata lo scorso 7 ottobre negli spazi dell’Auditorium Modigliani di Padova.

Il percorso – che continua fino a fine ottobre con un programma di quattro visite gratuite in azienda (info e iscrizioni a questo link)– è promosso da Camera di Commercio di Padova, Comune di Padova, Provincia di Padova e Padova Hall in collaborazione con Fondazione Ometto.

«Passione e metodo» come pilastri per aprirsi la strada del futuro l’indicazione offerta ai ragazzi in apertura da Roberto Crosta, segretario generale della Camera di Commercio di Padova, ente che finanzia e organizza Aspettando Exposcuola.

Rivolgendosi ai genitori, l’economista Gubitta ha aggiunto: «Se fossi nei vostri panni, nel momento in cui un figlio è chiamato a scegliere la scuola secondaria di secondo grado, mi sentirei un po’ stressato: il mondo del lavoro sta cambiando davvero rapidamente, non è facile orientarsi».

lo psicologo del lavoro Angelo Boccato e il segretario generale della Camera di Commercio Roberto Crosta

Lo psicologo del lavoro Angelo Boccato e il segretario generale della Camera di Commercio Roberto Crosta

Ecco che Gubitta ha proposto alcune chiavi di lettura per decifrare gli scenari futuri a partire dalla necessità di contemperare le competenze di base – «matematica e statistica, ad esempio, saranno indispensabili per qualsiasi professione, anche l’idraulico già oggi non può farne a meno» – le competenze tecniche specifiche di ogni professione e le competenze soft, che non si studiano ma “si sperimentano”. Queste ultime, destinate a diventare sempre più centrali, ha spiegato Gubitta, possono essere “allenate” solo attraverso le esperienze, da qui l’invito alle scuole ad aprirsi a nuovi modelli.

La scelta deve bilanciare le passioni con le «competenze di base, che non hanno a che fare con la passione: sono competenze imprescindibili che devono far parte in ogni caso del bagaglio e che la scuola ha il compito di formare».

Concetti ripresi da Silvia Oliva, ricercatrice senior della Fondazione Nordest che ha ribadito anche come in futuro sarà sempre più forte la domanda di figure con «competenze multidisciplinari» che incrociano sia l’area tecnico-scientifica con l’area umanistica.

Ricca di stimoli e di suggestioni anche la testimonianza di Gino Gerosa, cardiochirurgo di fama mondiale, direttore della cardiochirurgia dell’Azienda Ospedale di Padova, che ha raccontato ai ragazzi come tenacia, impegno e tanto studio siano stati i “fili conduttori” dei diversi passaggi che hanno segnato il suo percorso professionale.

In collaborazione con Padova Hall

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