L'Emilia Romagna finanzia l'attrazione di talenti. Un bando per le città universitarie

Dopo l’approvazione della legge regionale, l’Emilia-Romagna fa un primo passo avanti per attrarre e trattenere giovani talenti. Si inizia dalle città sede di università. Obiettivo, facilitare l’accesso ai servizi utili e necessari a chi voglia restare o arrivare in regione: informazioni su alloggi e residenzialità, trasporto pubblico locale, welfare familiare (servizi educativi, formativi e per il lavoro), offerta culturale, partecipazione all’associazionismo regionale e alle attività del Terzo settore nonché, se stranieri, ciò che serve a ottenere una sufficiente conoscenza della lingua italiana.

Oltre 1,8 milioni per i comuni

La giunta regionale ha approvato un bando rivolto a comuni e città metropolitana per la presentazione di progetti sperimentali di informazione sui servizi di accoglienza e attrazione di talenti, rivolti anche ai loro familiari, stanziando per il triennio 2023-2025 contributi per 1 milione e 870mila euro. I progetti possono essere presentati per il triennio dai Comuni di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Ferrara, Forlì, Cesena, Rimini, Ravenna, mentre la Città metropolitana di Bologna, per tutto il territorio di sua competenza, per il biennio 2024-25.

La misura rappresenta la prima attuazione della legge regionale su ‘Attrazione, permanenza e valorizzazione dei talenti ad elevata specializzazione in Emilia-Romagna’. Si inserisce nell’Anno europeo delle competenze: promosso dall’Unione europea, si concluderà a maggio 2024 e punta a rilanciare l’importanza della formazione quale elemento decisivo per cogliere le opportunità offerte dalla transizione verde e digitale nonché dalla ripresa economica.

Servizi primari, offerta culturale e apprendimento dell’italiano

Le proposte dovranno riguardare servizi di accoglienza e accompagnamento offerti in modo personalizzato ai talenti e a loro familiari per l’accesso ai servizi primari del territorio, al trasporto pubblico locale, per l’accesso alle residenzialità, per l’accesso ai servizi educativi, formativi e per il lavoro. Ma anche a servizi di promozione dell’offerta culturale, e per la partecipazione all’associazionismo regionale e alle attività del terzo settore, nonché delle opportunità per la fruizione di servizi per accrescere la conoscenza della lingua italiana. Fondamentale la promozione del contesto locale in particolare rispetto alle vocazioni del sistema territoriale imprenditoriale, dell’università, della ricerca e dell’innovazione nonché a favore delle imprese locali al fine di dare visibilità di opportunità di lavoro e carriera a favore di talenti ad elevata specializzazione, in particolare per le posizioni e figure professionali ad alta specializzazione e di difficile reperibilità.

Obiettivo incrociare domanda e offerta di lavoro

I progetti potranno anche riguardare l’organizzazione di eventi che coinvolgano talenti esteri e imprese del territorio per promuovere le figure professionali ricercate dai territori, e in ultima istanza per l’incrocio fra domanda e offerta di lavoro, nonché la predisposizione di siti web informativi sull’iniziativa e i servizi offerti, anche mediante la pubblicazione di apposite pagine web (”Area Talent”) inserite nei siti istituzionali degli enti attuatori e appositamente dedicate. Si potrà prevedere la costituzione di partenariati per potenziare i servizi offerti anche con protocolli di collaborazione o accordi operativi con soggetti pubblici e privati, tra i quali gli Atenei, l’Agenzia regionale per il diritto agli studi superiori (Er.Go), gli istituti per l’Alta formazione artistica, musicale e coreutica (Afam), istituti per la formazione tecnica superiore (Its), centri di ricerca pubblici e privati, imprese, e altro soggetti dell’ecosistema regionale della ricerca, dell’alta formazione e dell’innovazione.

Il contributo coprirà fino all’80% della spesa ammessa. Le domande dovranno essere trasmesse alla Regione entro il prossimo 22 settembre. I servizi informativi finanziati dovranno essere realizzati all’interno di un modello a rete, di dimensione regionale, con il supporto e il coordinamento della Regione e dalla società in-house Art-ER, per garantire un’offerta di servizi sul territorio con standard qualitativi uniformi e coerenti anche in termini di comunicazione esterna.

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