«i, I» | Ibrido | Lavoro Ibrido

Il 2016 è stato definito l’anno dei lavori ibridi. Una ricerca condotta negli Stati Uniti da alcuni studiosi della Bentley University su oltre 24 milioni di offerte di impiego (cioè, di proposte di lavoro), distribuite su nove famiglie professionali in vari settori, ha dimostrato che per un numero crescente di mansioni, oltre alle competenze tipiche che definiscono e danno identità alla specifica occupazione, è sempre più richiesto il possesso di competenze di altra natura (quasi) del tutto nuove per quell’occupazione, ma consolidate in altre.

Il lavoro ibrido pertanto combina e integra le competenze tecniche, gestionali, professionali o relazionali con le competenze informatiche e digitali, le conoscenze per comunicare nei social network, le abilità per interagire con altre persone attraverso la mediazione o l’uso di tecnologie digitali, le abilità per lavorare in organizzazioni orientate alla sostenibilità, gli orientamenti per svolgere in modo efficace la propria attività sia in presenza sia da remoto.

Così concepito, il lavoro ibrido non riguarda solo le attività di nuova concezione, che non potevano esistere prima della capillare diffusione della digitalizzazione, ma anche quelle tradizionali, che non cambiano nome ma modificano il loro contenuto, per adattarsi alle nuove modalità di produzione del valore. In altri termini, si tratta di un fenomeno bidirezionale.

Da un lato, ci sono i mestieri ben noti e consolidati che evolvono, sia spostando i propri confini (orizzontalmente, perché si allargano incorporando nuove attività oppure si restringono perdendone alcune; verticalmente, perché la tecnologia li abilita ad esercitare maggiore discrezionalità e controllo, oppure riduce i loro margini di manovra perché è la tecnologia stessa che pensa e decide al posto del lavoratore), sia cambiando le modalità di svolgimento ed erogazione della prestazione a parità di contenuto del lavoro (cioè senza spostare i confini).

Dall’altro, ci sono i digital job e i green job, che evolvono attraverso l’incorporazione di alcune attività tipiche dei mestieri noti e consolidati. L’ibridazione dei mestieri è un fenomeno trasversale (che impatta su tutti i segmenti del mercato del lavoro e si estende a tutti i settori) e pervasivo (che si manifesta a tutti i livelli organizzativi).

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