
Quiet Cutting, Boomerang Employees e Great Exhaustion: il nuovo vocabolario del lavoro secondo GoodHabitz
Il mondo del lavoro è in rapida trasformazione e, con esso, anche il lessico delle risorse umane si arricchisce di nuovi concetti e termini. In uno scenario segnato da incertezza, innovazione tecnologica e ridefinizione dei percorsi professionali, comprendere e interpretare queste evoluzioni diventa cruciale per aziende e lavoratori.
A fotografare questa fase di cambiamento è GoodHabitz – piattaforma internazionale specializzata nella formazione aziendale – che ha realizzato un glossario delle tendenze chiave destinate a plasmare il lavoro nel 2025. Uno strumento pensato per aiutare HR, manager e collaboratori a orientarsi in un panorama in continua evoluzione, sempre più complesso e fluido.
Lavoratori stanchi e percorsi non lineari
Secondo un’indagine condotta nel 2024 da GoodHabitz insieme a YouGov su un campione rappresentativo di lavoratori italiani, la cosiddetta Great Exhaustion è uno dei segnali più evidenti della crisi della carriera tradizionale. Dopo fenomeni come il Quiet Quitting e le Great Resignation, la nuova fase è caratterizzata da una crescente disillusione verso il lavoro: il 30% dei lavoratori italiani ha cambiato o sta valutando di cambiare occupazione a causa della stanchezza, percentuale che sale al 34% tra gli under 44.
Le motivazioni non si limitano alla sfera retributiva: il 25% dei dipendenti afferma di desiderare un percorso più in linea con le proprie attitudini, mentre il 26% ambisce a un cambiamento radicale di vita. Il risultato? Carriere sempre meno lineari: il 40% del campione dichiara di aver intrapreso un percorso lavorativo fatto di transizioni tra ruoli e settori differenti.
Il glossario del lavoro del futuro
- Quiet Cutting: il termine si riferisce alle aziende che rimodulano i dipendenti in ruoli diversi piuttosto che licenziarli del tutto. Questa pratica aiuta le aziende a ridurre i costi e a trattenere i talenti, anche se va a scapito delle aspirazioni di carriera dei dipendenti.
- Boomerang Employees: si tratta di lavoratori che lasciano un’azienda per poi ritornare in seguito. Il vantaggio è che la loro familiarità con la cultura aziendale rende spesso agevole il loro reinserimento e dall’altra parte porta una ventata di nuove competenze.
- Green Collar Jobs: i ruoli incentrati sulla responsabilità ambientale, sulle energie rinnovabili e sulle pratiche commerciali sostenibili. Queste posizioni stanno acquisendo importanza man mano che le aziende si sforzano di raggiungere gli obiettivi ESG (Environmental, Social, and Governance).
- Leadership Blue Ocean: ispirato alla “Strategia dell’Oceano Blu”, questo stile di leadership si concentra sull’innovazione e sulle opportunità di mercato non sfruttate, piuttosto che sulla competizione in settori saturi. I leader che adottano questo approccio danno priorità alla risoluzione creativa dei problemi e alla differenziazione.
- Leadership Empatica: un approccio alla leadership che valorizza le emozioni e le esperienze dei dipendenti, caratterizzato da autenticità, flessibilità e ascolto. Riconoscere i propri errori, condividere emozioni e chiedere supporto non è un segno di debolezza, ma una dimostrazione di forza.
- Reverse Mentoring: una peculiare situazione in cui i dipendenti più giovani insegnano ai colleghi più anziani, che si verifica in settori come la tecnologia e le tendenze digitali, dove i più giovani tendono ad avere un vantaggio e ad essere maggiormente ricettivi.
- Talent Cloud: con la crescita del lavoro da remoto e dei freelance, le organizzazioni stanno attingendo sempre più a un pool virtuale di professionisti globali che possono essere ingaggiati su un determinato progetto, consentendo l’accesso ai migliori talenti senza limitazioni geografiche.
- Augmented Workforce: attraverso l’integrazione di IA e automazione per migliorare la produttività senza sostituire il talento umano, il termine descrive la sinergia tra tecnologia e dipendenti.
- Neurodiversity Hiring: riconoscendo il valore delle diverse abilità cognitive, le aziende stanno assumendo attivamente dipendenti neurodivergenti, ovvero persone con un funzionamento neurologico diverso dalla norma, per le loro capacità uniche di risoluzione dei problemi e di pensiero innovativo.
- Skill based Recruiting: invece di basarsi esclusivamente su titoli di studio e credenziali, le “assunzioni basate sulle competenze” enfatizzano le capacità pratiche e l’esperienza, rendendo le assunzioni più inclusive e dinamiche.
La centralità delle competenze umane
In questo scenario, le cosiddette human skills assumono un ruolo cruciale. Secondo la stessa ricerca, competenze come il problem solving (ritenuto essenziale dal 92% degli intervistati), la gestione dello stress (90%) e il lavoro di squadra (88%) sono considerate fondamentali per affrontare le sfide di un mercato del lavoro in trasformazione.
Non solo: queste soft skill sono viste anche come leve per riscoprire le proprie attitudini (81%), sviluppare il proprio talento (79%) e costruire un percorso professionale personalizzato (74%). Investire nella formazione continua, quindi, non è solo una scelta strategica per la produttività e la retention, ma anche una condizione imprescindibile per creare ambienti di lavoro più dinamici, inclusivi e sostenibili.