Settimana corta a parità di stipendio, EssilorLuxottica allarga la sperimentazione a un intero sito produttivo

Estendere per la prima volta il modello della settimana corta a un intero sito produttivo, permettendo a tutto il personale di beneficiare di 20 settimane di quattro giorni lavorativi senza alcuna riduzione retributiva, a partire dal primo gennaio 2026. È una delle novità contenute nell’accordo firmato l’8 settembre da EssilorLuxottica e i sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil. La sperimentazione del modello di organizzazione del lavoro a settimane corte era stata avviata con successo più di due anni fa dal contratto integrativo aziendale 2024-2026.

L’obiettivo è un miglioramento del bilanciamento vita-lavoro dei dipendenti e della qualità del contributo individuale, in un contesto produttivo per il Gruppo nel Paese che punta sull’eccellenza e sulla valorizzazione del Made in Italy, specialmente nella manifattura dell’alto di gamma dove sono essenziali l’artigianalità, la passione che si trasmette al prodotto e la precisione, come si legge in una nota di EssilorLuxottica. Il nuovo modello, spiega l’azienda, permetterà una maggiore efficienza produttiva, un’ottimizzazione dei tempi di lavoro e un positivo impatto ambientale in particolare nei consumi energetici.

Per Francesco Milleri, Presidente e AD di EssilorLuxottica, l’accordo «riflette la nostra costante tensione verso l’innovazione, in tutti i campi: dall’organizzazione del lavoro alle tecnologie produttive. Crediamo nell’importanza di sviluppare nuovi modelli che, attraverso una diversa gestione del tempo, favoriscano contemporaneamente la qualità della vita e la qualità del lavoro. Lo facciamo valorizzando le competenze straordinarie già presenti nelle nostre fabbriche italiane e favorendo al tempo stesso la nascita di nuove professionalità. È un impegno che va oltre l’azienda e rappresenta un contributo al sistema di innovazione dell’intero Paese».

Per la parte sindacale, i Segretari Nazionali Sonia Tosoni, Raffaele Salvatoni e Livia Raffaglio, rispettivamente di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec UIL dichiarano: «Abbiamo voluto fortemente definire un accordo programmatico con l’azienda in merito alle garanzie produttive e occupazionali per il prossimo futuro negli stabilimenti italiani, che riteniamo abbiano le prerogative necessarie per affrontare le prossime sfide per competere a livello internazionale. In questo accordo di programma confermiamo che attraverso un buon livello di relazioni industriali si possa sostenere lo sviluppo della buona e qualificata occupazione, accompagnata all’eccellenza degli assets industriali italiani, che devono continuare a puntare agli standard qualitativi che ne hanno costruito il buon nome nel tempo».

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