Treviso e Belluno, 7 giovani su 10 non vogliono lavorare di domenica

Non solo salario più alto: i lavoratori e le lavoratrici chiedono anche flessibilità, possibilità di percorsi di crescita in azienda e maggior tempo libero. E se non trovano queste condizioni, cambiano lavoro. È quanto emerge da una ricerca condotta dall’Ufficio Studi della Cisl Belluno Treviso su un campione di 2.550 lavoratori e lavoratrici delle due province – utenti del Caf del sindacato – rappresentativi delle varie fasce di età e di tutte le principali categorie professionali e tipologie di contratto.

I dati emersi dalle risposte del campione, per i due terzi trevigiano e per un terzo bellunese, sono stati analizzati dai ricercatori Stefano Dal Pra Caputo e Francesco Peron, che hanno illustrato i risultati del sondaggio con il segretario generale della Cisl Belluno Treviso Massimiliano Paglini.

 

Il campione: forte divario di genere

Poco meno del 60% delle persone che hanno risposto al questionario, sia in provincia di Belluno che nella Marca, è di sesso femminile. E quasi un terzo dei rispondenti lavora in attività manifatturiere. Il 15% in sanità e assistenza sociale, il 12,5% nel commercio. Analizzando il dettaglio territoriale, si scopre che a Belluno quasi il 42% degli intervistati lavora nel manifatturiero, a confermare il peso delle occhialerie in provincia.

Circa metà del campione (55% a Belluno e 48,6% a Treviso) svolge un lavoro di tipo impiegatizio. Uno su cinque a Belluno svolge un lavoro tecnico, dato che nella Marca arriva al 31,5%. L’85,7% dei rispondenti a Belluno e Treviso ha un contratto a tempo indeterminato. Per gli under 35 però il dato si ferma al 70,9%.

Sempre gli under 35 sono poi la categoria di lavoratori e lavoratrici che più frequentemente lavorano oltre 40 ore settimanali (28,2%) e meno di 10 ore settimanali (3,7%). Poco più della metà degli intervistati ha un orario che va dalle 30 alle 40 ore alla settimana.

Su questo punto emerge ancora una volta il gap lavorativo fra uomo e donna: solo il 14% delle donne lavora oltre 40 ore settimanali rispetto al 36,7% degli uomini.

Lavorare di domenica

Alla domanda “Nell’ultimo mese le è capitato di lavorare di domenica?”, un giovane su 4 risponde affermativamente. Due in particolare sono i settori in cui si lavora di più la domenica: ricettività e ristorazione con il 63% e sanità e assistenza sociale con oltre uno su due e il 54%. Oltre il 30% anche per commercio e colf e badanti.  In provincia di Belluno il 37% del campione dichiara di aver lavorato di domenica; a Treviso il 32%.

Sareste disposti in futuro, o in un nuovo lavoro, a essere opertivi di domenica? A questa domanda la risposta prevalente (66,5%) in entrambe le province è no, soprattutto fra gli under 35, dove la percentuale arriva al 70. Altro tema oggetto dell’indagine sono gli straordinari: spesso e volentieri chi li fa, non viene pagato. Succede nell’oltre un quarto dei casi a Treviso e a oltre un quinto dei lavoratori a Belluno.

Un giovane su due pronto a cambiare lavoro

Un lavoratore su due si dichiara “abbastanza” soddisfatto del proprio lavoro. Oltre il 30% lo è poco o per nulla. Solo il 18,7% dice di essere molto soddisfatto. Tra i lavoratori meno soddisfatti, quelli della sanità e dell’assistenza sociale, trasporti e magazzinaggio e agricoltura.

Alla domanda cruciale se ci sia l’intenzione di cambiare lavoro o se sia stato cambiato nell’ultimo anno, emerge che nelle due province un lavoratore su sei (15,6%) fra gli under 35 ha già cambiato lavoro. A questo dato va aggiunto un altro 47,2% del campione di giovani che dichiara di volerlo cambiare nei prossimi 12 mesi. A Treviso il 43,9% di chi ha risposto al questionario (tutte le fasce d’età) dice di aver cambiato lavoro nell’ultimo anno o di volerlo cambiare. A Belluno il dato è pari al 39,3%.

I settori a più alto turnover

In particolare, vuole cambiare chi lavora nei trasporti e nel magazzinaggio (55,7%) e nella ricettività e ristorazione (43,4%). Ma cosa si vorrebbe mutare e migliorare del lavoro che si svolge? Il salario, ma si desidera anche avere maggior tempo libero, la possibilità di percorsi di crescita in azienda e benefici aziendali.

Se si guarda alle aspirazioni degli under 35, per il 65,7% del campione c’è uno stipendio migliore, per il 23% il tempo libero e per il 23,9% la possibilità di carriera ha lo stesso peso dell’orario flessibile. Alla domanda sulla smart working, oltre il 66% degli under 35 ammette che in futuro lavorerebbe volentieri da remoto, contro il 44,6% degli over 35.

Le grandi dimissioni

Le risposte del campione da cui emerge una forte volontà fra i giovani di cambiare lavoro sono avvallati dai dati Istat sulle dimissioni volontarie elaborati dall’Ufficio Studi della Cisl Belluno Treviso: sia in provincia di Treviso che in quella di Belluno il dato dei primi sei mesi del 2022 supera quello di tutti gli anni precedenti il 2016.

In provincia di Belluno le dimissioni volontarie sono state 4.765 da gennaio a giugno 2022, un dato che è destinato a crescere e a superare il 2021, quando le dimissioni sono state 7.860, il 52% in più del 2020 quando erano 5.170. Andamento simile nella provincia di Treviso, con 21.920 dimissioni nei primi sei mesi del 2022. Nel 2021 le dimissioni volontarie sono state 36.065, +42% rispetto alle 25.410 del 2020.

Una sintesi della ricerca si può scaricare a questo link.

Foto di Leonhard Niederwimmer su Unsplash

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