Valentina Magri: «I giovani ai margini? Ci costano 34 miliardi all'anno»

Tenere i giovani ai margini dell’economia ci costa tanto: oltre 4 miliardi all’anno i cervelli in fuga, 30 miliardi i Neet. Valentina Magri, giornalista e coautrice del libro “Gioventù bloccata”, ci spiega come fare per invertire la rotta.

«Essere giovani in Italia vuol dire essere svantaggiati, a prescindere dalla condizione lavorativa – spiega Magri nella video-intervista con GoodJob! –. Parlando degli occupati abbiamo una percentuale di giovani di 15-24 anni nel mondo del lavoro del 28% inferiore rispetto alla media europea del 43,6%, per cui in Italia ci sono minori opportunità lavorative per i giovani. Inoltre, abbiamo pochi laureati, i dati parlano del 20% della popolazione in età lavorativa contro una media OCSE del 41%. Nonostante siano merce rara, sono poco valorizzati dalle imprese in termini di stipendio, infatti, c’è poca differenza tra lo stipendio di un diplomato e di un laureato».

Come ricucire lo strappo tra formazione e lavoro? Per la giornalista «si dovrebbe passare da un sistema di istruzione sequenziale a uno duale: un’istruzione che fornisca sia conoscenze teoriche che competenze pratiche utili sul lavoro. Occorre aumentare la connessione tra mondo della scuola e mondo del lavoro come avviene in alcuni paesi. Sarebbe necessario rendere le università più professionalizzanti e introdurre l’apprendistato alla tedesca, incrementare gli ITS, migliorare l’orientamento e la cosiddetta alternanza scuola lavoro».

Di seguito l’intervista integrale a Valentina Magri.

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