Skills mismatch: la sfida delle competenze, dentro e fuori dalle aziende

Mercoledì 5 giugno 2024 - ore 10.30
Talent Garden, via San Giacomo 43, Napoli

La rapida evoluzione tecnologica e organizzativa del mercato del lavoro richiede nuove skills. Competenze hard e soft che faticano a emergere, alimentando la difficoltà di reperimento di personale. Secondo i dati del Boston Consulting Group, lo skill mismatch (il disallineamento delle competenze) a livello globale coinvolge oltre 1,3 miliardi di persone, in crescita. E l’Italia non è da meno con un gap tra domanda e offerta di competenze che riguarda il 38,2% della popolazione lavorativa e arriva al 43% nelle professioni ad alta specializzazione. In questo contesto, le imprese sono chiamate ad adottare nuovi modelli di upskilling e reskilling, coadiuvate da Academy interne e da sistemi esterni come start-ups EdTech e Its. Il tavolo di GoodJob “Skills mismatch: la sfida delle competenze, dentro e fuori dalle aziende”, in partnership con EFI – Ecosistema Formazione Italia, approfondirà esigenze e possibili soluzioni per colmare lo skills gap.

 

in collaborazione con

Ne abbiamo parlato con:

Salvatore Anania

Chief HR Innovaway
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In Innovaway stiamo trasformando l'azienda per aggiornare le competenze e aprirci al mercato internazionale, creando un'accademia aziendale per il training on the job e rivedendo l'organizzazione per attrarre e far crescere giovani talenti.


Maria Borrelli

Formatrice Movimento Etico Digitale
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Nella formazione utilizzo un approccio di facilitazione maieutica, ponendo domande che aiutano a scoprire le risposte più adatte al contesto, facilitando così la risoluzione di problematiche complesse all'interno dei gruppi formativi.


Pasquale Brancaccio

Direttore Generale INHUSE - Innovation Hub South Europe
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La grande sfida del futuro del lavoro è formarci su competenze che ancora non esistono e accreditare tali competenze. È esattamente ciò che facciamo, validando le skills utili alle startup con il partner ACCREDIA.


Federica Bulega

Co-founder @ Gility
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Una ricerca su 200 aziende mostra un gap nelle competenze, con le nuove generazioni impreparate alle soft skills. I dipendenti cercano competenze digitali e di sostenibilità, ma la formazione è troppo tecnica. Le aziende devono ascoltare i dipendenti, creare piani formativi inclusivi e usare tecnologie moderne per migliorare l'apprendimento.


Sonia China

Innovation Manager Enzima12 / Coordinatrice ITS NewTechSi
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Le tre sfide principali nel lifelong learning sono: aumentare la consapevolezza nelle aziende, progettare una formazione inclusiva e personalizzare l'apprendimento.


Davide Conforti

Managing director di OfCourseMe by Edflex.
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La popolazione over 40 e 50 beneficia di formati tradizionali di apprendimento, però spesso manca di motivazione quando la carriera è stagnante. Le aziende devono supportare il loro upskilling, creando percorsi di crescita chiari.


Carlo Cuomo

Docente e consulente esperto di Edutainment, gamification e nuove tecnologie
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La formazione deve essere un'opportunità. I datori di lavoro dovrebbero adottare un modello lavorativo smart, focalizzato sulla qualità e sul benessere aziendale. È necessario rinnovare metodi e contenuti di insegnamento, e l'edutainment, con audiovisivi e videogiochi, potrebbe essere una soluzione efficace.


Dario De Notaris

Learning Technologies Specialist
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L’università è centrale per rispondere all’emergenza del mismatch delle competenze, ma deve cambiare. Le imprese possono supportare questo cambiamento con una fusione virtuosa, a beneficio dei giovani e del territorio.


Marco Gadaleta

Director of Tech and Cyber School
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È fondamentale continuare a supportare la crescita professionale includendo le soft skills. Le nuove generazioni cercano felicità e benessere sul lavoro, più che stabilità, e l'esperienza aziendale è duratura se le aziende offrono ciò di cui hanno bisogno.


Angelo Giuliana

Direttore Meditech Competence Center
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Nelle PMI, soprattutto al Sud, c'è resistenza alla formazione; serve consapevolezza del suo valore e apertura all'innovazione e al confronto con la rete.


Stefano Marchese

VP EFI
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"EFI svilupperà vari progetti nei prossimi mesi, come ""EFI in tour"" e ""Innovation Training Summit"", collaborando anche con GoodJob! per promuovere il dialogo tra imprese, enti pubblici e talenti, valorizzando realtà e territori. "


Giacomo Marchiori

CEO & Co-founder of Talentware
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Il 44% delle competenze chiave cambierà nei prossimi cinque anni, quindi è essenziale adattarsi e mappare internamente le competenze di cui avremo più bisogno. Utilizzando le nuove tecnologie, possiamo analizzare le skills possedute, evidenziare i gap e proporre corsi mirati. È importante anche riconoscere le competenze nascoste.


Dayana Mejias Roman

CEO & Co-Founder Viblio
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Siamo una startup deep tech che usa AI per identificare trend e competenze future. Analizziamo i tratti di personalità per fornire rapporti di employability e coinvolgere i dipendenti, stimolando la scoperta di nuovi contenuti e aggiornando continuamente le competenze.


Antonio Pandolfi

People & Performance Management Grimaldi Group
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Una possibile soluzione alla mancanza di competenze è creare un team eterogeneo: ad esempio una figura HR e una figura tecnica possono lavorare insieme per fotografare il gap e sviluppare programmi di formazione, sia generali che su misura.


Francesca Ponzecchi

Publisher GoodJob! e Founding Partner Blum
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Il focus principale di GoodJob! è la community, le persone e il loro benessere, per dialogare sul lavoro buono e ben fatto.


Luca Romano

Founding Partner Local Area Network
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"È necessario ripensare la formazione: non deve più riguardare solo le grandi imprese strutturate, e tutte le competenze, anche quelle soft, devono essere centrali nei processi di trasformazione del lavoro. "


Alfonso Santaniello

Presidente e Direttore Generale Conform
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Uno dei problemi principali della formazione è la mancanza di analisi delle reali esigenze, sostituita da piani superficiali. La formazione dovrebbe essere vista come costruzione di capitale umano, poiché la perdita di un dipendente implica la perdita di parte della storia e del processo dell'azienda.


Bruno Scuotto

Presidente Rete ITS Campania
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Il mismatch tra competenze richieste e disponibili deriva dalla transizione occupazionale. I giovani cercano competenze trasversali e benessere. Gli ITS possono fornire queste competenze, ma è fondamentale che famiglie, ragazzi e docenti ne riconoscano il valore per l'occupabilità.


Silvia Pagliuca

Giornalista GoodJob!
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Il disallineamento delle competenze coinvolge oltre 1,3 miliardi di persone a livello globale, in Italia interessa il 38,2% della popolazione lavorativa. È un gap direttamente legato al talent shortage. Se non ci formeremo, perderemo la scommessa con il futuro del lavoro.


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