IT Candidate Attraction, sul lavoro da remoto il braccio di ferro tra informatici e aziende

I professionisti IT vogliono lavorare totalmente da remoto (40%) o poter usufruire dello smart working almeno due giorni a settimana (45%), ma solamente il 7% delle aziende permette il lavoro in full remote e solo il 20% concede almeno due giorni di smart working a settimana. È uno dei risultati della nuova edizione dell’IT Candidate Attraction, la ricerca effettuata da Techyon – Head Hunter specializzato nel segmento IT – sulla base di interviste quantitative e qualitative condotte rispettivamente con 70.000 professionisti IT attivi nel mercato del lavoro e con 1.000 aziende operanti in settori diversificati.

La leva salariale

Confrontando i dati attuali con quelli ottenuti dalla medesima analisi condotta nel 2022, è significativo notare come sia cresciuta l’importanza che i professionisti IT attribuiscono alla possibilità di godere di un aumento retributivo: nel 2022,
infatti, solamente il 19% indicava l’incremento salariale come leva principale per valutare una nuova posizione lavorativa. Nel 2023, invece, questa percentuale è cresciuta fino a raggiungere il 33%. Un incremento probabilmente causato dal forte rialzo dell’inflazione tra 2022 e 2023.

Carriera o smart working?

“A parità di retribuzione, cosa spinge un candidato IT a scegliere un’azienda piuttosto che un’altra?” La risposta a questa domanda cambia se si chiede l’opinione delle aziende o degli informatici.

Il 45% delle aziende intervistate ritiene che, a parità di retribuzione, i professionisti IT siano portati a scegliere un’azienda piuttosto che un’altra in base alle opportunità di crescita professionale offerte. Per il 35% dei professionisti IT rispondenti, invece, a parità di retribuzione la leva che guida la scelta è la possibilità di usufruire di maggiore smart working.

Secondo la survey, il 41% delle aziende prevede un giorno di lavoro alla settimana da remoto, il 32% lavora solo in presenza, il 20% prevede il lavoro da remoto almeno due giorni alla settimana. La quota di imprese che autorizzano il lavoro full remote è pari al 7%.

Tra i professionisti IT, il 45% preferirebbe usufruire dello smart working almeno due giorni a settimana. Il 40% vorrebbe lavorare in full remote, il 10% usufruire dello smart working un giorno e solo il 5% preferisce lavorare solo in presenza.

La lettura che Techyon fa di questi dati è che «nell’attuale contesto lavorativo caratterizzato da un elevato grado di difficoltà di reperimento delle figure informatiche, per le aziende risulta determinante comprendere a fondo le principali leve di attraction a propria disposizione, così da attirare in modo sempre più efficace e competitivo i professionisti IT adatti alla propria organizzazione».

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