Content marketing in pillole: rendere la vita più semplice con lo UX writing

Si sente sempre più spesso parlare di UX writing, ma nello specifico di cosa si tratta? Definibile anche “content design”, lo UX writing è quella metodologia volta a produrre i testi presenti nel design di prodotti e servizi digitali, come siti web e app. Il suo scopo principale è guidare l’utente, garantendo un’esperienza chiara, semplice e fluida.

Settori come il fintech e l’e-commerce offrono lavoro ad una larga fetta di professionisti di questa disciplina, chiamati ad affrontare diverse sfide tra cui la presenza di tecnicismi e acronimi poco comprensibili o la complessità di prodotti e funzionalità.

Il mantra è semplificare senza banalizzare o tralasciare informazioni importanti. I testi devono essere chiari, brevi e precisi, prediligendo parole di uso comune, forma attiva e positiva, tempo presente e uso di coordinate. Ultimo ma non per importanza, i testi devono essere pensati per l’utente ed empatizzare con chi ne fruisce. Curare il linguaggio significa coltivare la relazione con i propri clienti e potenziali tali, mostrando sensibilità e attenzione verso il loro sentire.

Ad esempio, chi opera nel fintech deve tenere in considerazione che le persone, nella gestione delle proprie finanze online, possono provare ansia, paura, diffidenza e mostrare talvolta dei comportamenti impulsivi e irrazionali. Un buon UX writing deve riuscire a mitigare queste emozioni, attraverso diversi approcci in grado di generare fiducia e rassicurazione, quali:

  • preparare, chiarendo sin dall’inizio bisogni e aspettative per un’esperienza lineare;
  • anticipare dubbi ed eventuali problemi, evitando l’insorgere di blocchi da parte del cliente;
  • spiegare in modo trasparente le opzioni disponibili e le conseguenze delle azioni che si compiono;
  • ricapitolare ed offrire una conferma prima di scelte importanti;
  • in caso di errore, illustrare che cosa non ha funzionato e fornire istruzioni precise per risolvere.

Un’altra decisione importante riguarda il contenuto da spiegare e le modalità con cui farlo, in sinergia con gli esperti di design. Per evitare un sovraccarico cognitivo, bisogna dosare quanto spiegare nelle diverse fasi del processo, rimandando ad esempio un approfondimento superfluo alla sezione delle domande più frequenti.

Se invece si tratta di informazioni essenziali per l’azione che l’utente deve compiere, è necessario essere più “verbosi”, trovando qualche soluzione smart con i designer per mostrare il contenuto in modo ordinato, occupando poco spazio, ad esempio tramite un accordion menu, formato da una lista di elementi richiudibili, che possono essere attivati indipendentemente l’uno dall’altro.

Per rendere un’esperienza più lineare, è meglio non concentrare troppe decisioni da prendere in un’unica schermata, bensì spezzare il flusso in più passaggi, dedicando uno screen a ciascuno di essi.

Infine, è importante valutare cosa spiegare e come farlo, riflettendo ad esempio sulla reale utilità di un acronimo e sulla possibilità di ometterlo o sostituirlo con una parola più semplice.

La chiarezza del linguaggio e dell’esperienza nel suo complesso impatta positivamente non solo l’utente ma anche l’organizzazione, in quanto innesca un maggior utilizzo del prodotto, con un incremento delle conversioni e una riduzione di costi e tempi di assistenza.

 

Leggi le precedenti puntate di Content marketing in pillole:

Ti potrebbe interessare